pasticceria – Cibuslex https://www.cibuslex.it Mon, 27 Sep 2021 09:45:32 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 https://www.cibuslex.it/wp-content/uploads/2020/07/cropped-icon_1-logo-32x32.png pasticceria – Cibuslex https://www.cibuslex.it 32 32 Prodotti di pasticceria secca allo stato sfuso: vendita e sanzioni. https://www.cibuslex.it/2021/08/prodotti-di-pasticceria-secca-allo-stato-sfuso-vendita-e-sanzioni/ Mon, 30 Aug 2021 06:06:42 +0000 https://www.cibuslex.it/?p=1044465 {“main-title”:{“component”:”hc_title”,”id”:”main-title”,”title”:””,”subtitle”:”August 30, 2021″,”title_content”:{“component”:”hc_title_empty”,”id”:”title-empty”}},”5ZtkF”:{“component”:”hc_section”,”id”:”5ZtkF”,”section_width”:””,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”vertical_row”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”section_content”:[{“component”:”hc_column”,”id”:”RaEe8″,”column_width”:”col-md-12″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_image”,”id”:”Wq9MW”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”image”:”https://www.cibuslex.it/wp-content/uploads/2021/08/pasticceria-900×563.png|1000|1600|1044466″,”alt”:””,”thumb_size”:”full”},{“component”:”hc_title_tag”,”id”:”5KCJq”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”text”:”Prodotti di pasticceria secca allo stato sfuso: vendita e sanzioni.”,”tag”:”h2″},{“component”:”hc_wp_editor”,”id”:”8CBYG”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”editor_content”:” \n\nQuesito: La vendita di alimenti non preimballati (pasticceria secca), pertanto sfusi, è consentita? Gli alimenti non confezionati e, quindi, sfusi sono esclusi dal campo di applicazione del decreto legislativo sanzionatorio 231/17?\n\n \n\nRisponde l’avvocato Stefano Senatore.\n\n \n\nNon si rinvengono disposizioni che vietino la commercializzazione allo stato sfuso dei prodotti di pasticceria secca.\n\nTale tipologia di vendita – per quanto riguarda gli adempimenti informativi verso i consumatori – rientra nel campo di applicazione del decreto legislativo n. 231/2017, il cui articolo 19 è dedicato, per l’appunto, alla vendita di prodotti non preimballati.\n\nNello specifico, a carico dell’operatore vengono previsti i seguenti obblighi, differenziati a seconda che gli alimenti siano venduti al dettaglio oppure siano forniti dalle collettività per il consumo immediato.\n\n \n\nNel caso di vendita al dettaglio, gli alimenti devono essere muniti di un apposito cartello, da applicarsi sui recipienti che li contengono, oppure di altro sistema equivalente, anche digitale, purché sia facilmente accessibile e riconoscibile e sia presente nei comparti in cui gli alimenti sono esposti.\n\nSul cartello (o sul sistema equivalente) va riportata una serie di informazioni, che si elencano di seguito limitatamente a quanto può interessare i prodotti di pasticceria secca:\n

    \n \t

  1. la denominazione dell’alimento;
  2. \n \t

  3. l’elenco degli ingredienti (salvi i casi di esenzione disposti dal regolamento UE n. 1169/2011);
  4. \n \t

  5. le sostanze o i prodotti che provocano allergie o intolleranze, come elencati nell’Allegato II del regolamento UE n. 1169/2011, che devono figurare all’interno dell’elenco ingredienti con le modalità prescritte dall’articolo 21 del citato regolamento (e fatte salve, anche in tal caso, le esenzioni stabilite dal medesimo articolo 21);
  6. \n \t

  7. le modalità di conservazione, solo per i prodotti alimentari rapidamente deperibili;
  8. \n \t

  9. la designazione “decongelato” ad accompagnare la denominazione dell’alimento, solo per i prodotti che sono stati congelati prima della vendita e sono poi venduti decongelati (fatte salve, comunque, le deroghe previste dall’Allegato VI, punto 2, del regolamento).
  10. \n

\nPer i prodotti della pasticceria, inoltre, è previsto che l’elenco degli ingredienti possa essere riportato, in alternativa:\n

    \n \t

  • su un unico ed apposito cartello tenuto ben in vista;
  • \n \t

  • oppure, per singoli prodotti, su un apposito registro o altro sistema equivalente, anche digitale, da tenere bene in vista, a disposizione dell’acquirente, in prossimità dei banchi di esposizione dei prodotti stessi.
  • \n

\nQualunque sia il metodo di indicazione degli ingredienti, le informazioni relative agli allergeni devono esser riferite ai singoli alimenti posti in vendita.\n\n \n\nNel caso in cui, invece, gli alimenti non preimballati siano serviti dalle collettività (ristoranti, mense, scuole, ospedali ed altre attività di somministrazione), le informazioni obbligatorie sono limitate agli allergeni ed all’eventuale dicitura “decongelato”.\n\nLe predette indicazioni devono essere fornite al consumatore prima che l’alimento gli venga servito, con una delle seguenti modalità:\n

    \n \t

  • sul menù;
  • \n \t

  • su un registro o su un apposito cartello o altro sistema equivalente, da tenere bene in vista;
  • \n \t

  • utilizzando un sistema digitale, da tenere bene in vista, purché le informazioni fornite risultino anche da una documentazione scritta e facilmente reperibile.
  • \n

\nIn relazione agli allergeni, peraltro, l’osa responsabile della collettività può limitarsi a riportare sul menù, sul registro o su un apposito cartello un avviso, generico, circa la possibile presenza di tali sostanze, con invito al consumatore a rivolgersi al personale per informazioni più dettagliate.\n\nOve ci si avvalga di quest’ultima facoltà, dovrà comunque essere predisposto un documento scritto da cui risultino tutte le informazioni sugli allergeni, da rendere facilmente reperibile per il consumatore finale.\n\n \n\nSi rileva, infine, che le violazioni della disciplina dell’articolo 19 del decreto legislativo n. 231/2017 sono punite in via amministrativa, con sanzioni pecuniarie, dal successivo articolo 23, fatta salva l’eventuale rilevanza penale delle condotte.\n\n \n\n[Articolo pubblicato sulla rivista Alimenti&Bevande, n. 9/2020, Filo diretto con l’esperto, pp. 105-105]”},{“component”:”hc_space”,”id”:”vPHMI”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space”,”height”:””}]},{“component”:”hc_column”,”id”:”fZgB3″,”column_width”:”col-md-8″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_pt_post_informations”,”id”:”ZYgrC”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”post_type_slug”:””,”position”:”align-left”,”date”:true,”categories”:false,”author”:false}]},{“component”:”hc_column”,”id”:”37FNE”,”column_width”:”col-md-12″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_space”,”id”:”QK9gu”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space”,”height”:””},{“component”:”hc_separator”,”id”:”PynS9″,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””},{“component”:”hc_title_tag”,”id”:”RJL5S”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”text”:”Related articles.”,”tag”:”h2″},{“component”:”hc_space”,”id”:”K87GV”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space-sm”,”height”:””},{“component”:”hc_pt_grid_list”,”id”:”rmVxB”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”post_type_slug”:”post”,”post_type_category”:””,”column”:”3″,”column_lg”:”3″,”column_md”:”2″,”column_sm”:”1″,”column_xs”:”1″,”margins”:””,”pag_type”:””,”pag_items”:”2″,”pag_size”:””,”pag_animation”:””,”pag_scroll_top”:false,”pag_position”:””,”pag_button_prev”:””,”pag_button_next”:””,”lm_lazy”:false,”lm_button_text”:””,”box”:”image_half_content”,”boxed”:false,”extra”:true,”content”:”extra”,”title_length”:””,”excerpt_length”:”30″,”title_size”:””,”custom_css”:””,”button_text”:””,”button_style”:”circle”,”button_dimensions”:”btn-lg”,”button_animation”:false,”button_icon”:””}]}],”section_settings”:””},”scripts”:{“pagination”:”pagination.min.js”},”css”:{“content_box”:”css/content-box.css”,”media_box”:”css/media-box.css”},”css_page”:””,”template_setting”:{},”template_setting_top”:{},”page_setting”:{“settings”:[“lock-mode-off”]},”post_type_setting”:{“settings”:{“image”:”https://www.cibuslex.it/wp-content/uploads/2021/08/pasticceria-900×563.png|1000|1600|1044466″,”excerpt”:”Quesito: La vendita di alimenti non preimballati (pasticceria secca), pertanto sfusi, è consentita? Gli alimenti non confezionati e, quindi, sfusi sono esclusi dal campo di applicazione del decreto legislativo sanzionatorio 231/17?”,”extra_1″:”Quesiti”,”extra_2″:””,”icon”:{“icon”:””,”icon_style”:””,”icon_image”:””}}}}

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Prodotti di pasticceria e indicazione degli allergeni​. https://www.cibuslex.it/2020/07/the-building-state-of-art-dreams%e2%80%8b/ Wed, 01 Jul 2020 07:42:19 +0000 https://wasabifilmakers.com/cibuslex?p=1043293 {“main-title”:{“component”:”hc_title”,”id”:”main-title”,”title”:””,”subtitle”:”July 01, 2020″,”title_content”:{“component”:”hc_title_empty”,”id”:”title-empty”}},”5ZtkF”:{“component”:”hc_section”,”id”:”5ZtkF”,”section_width”:””,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”vertical_row”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”section_content”:[{“component”:”hc_column”,”id”:”RaEe8″,”column_width”:”col-md-12″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_image”,”id”:”Wq9MW”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”image”:”https://www.cibuslex.it/wp-content/uploads/2020/08/blog-3-900×563.jpg|1000|1600|1043651″,”alt”:””,”thumb_size”:”full”},{“component”:”hc_title_tag”,”id”:”5KCJq”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”text”:”Prodotti di pasticceria e indicazione degli allergeni​.”,”tag”:”h2″},{“component”:”hc_wp_editor”,”id”:”8CBYG”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”editor_content”:”Rivista: Alimenti&Bevande, n. 4/2018, Filo diretto con l’esperto, pp. 100-101\n\n \n\nIn base al d.lgs. 231/2017, art. 19, comma 3, i prodotti della gelateria, pasticceria, panetteria, gastronomia, possono riportare gli ingredienti su un cartello unico. Questo facilita le operazioni di espressione dell’ingredientistica soprattutto per prodotti di pasticceria, ove ci sono numerosi tipi di dolci, ma con medesima composizione quindi ripartita per categorie: paste fresche, paste secche, etc. Il suddetto comma indica però che la presenza di allergeni sia riferita ai ‘singoli alimenti’. E’ possibile considerare singolo alimento una categoria di prodotti simili, o necessita una specifica, prodotto per prodotto, esempio: bignè, babà, cornetto?\n\n \n\nRisponde Stefano Senatore, Avvocato ed esperto di legislazione degli alimenti\n\n \n\nCome correttamente rilevato nel quesito, l’operatore che intenda vendere prodotti non preimballati di gelateria, pasticceria, panetteria e gastronomia, ai sensi dell’articolo 19, comma 3 del decreto legislativo n. 231/2017, può riportare il relativo elenco degli ingredienti in un “unico ed apposito cartello.\n\nIn particolare, con il cosiddetto “cartello unico” gli ingredienti possono essere elencati in forma aggregata (per categorie omogenee di prodotti), in deroga alla regola generale che richiede un elenco distinto e separato per ogni singolo alimento.\n\nLa predetta disposizione, in vigore dal 9 maggio 2018, sostanzialmente, ripropone quanto già stabilito dalla disciplina previgente, contenuta nell’articolo 16, comma 3 del decreto legislativo n. 109/1992.\n\nLa normativa del 1992, peraltro, ha ricevuto attuazione per mezzo del successivo decreto ministeriale dd. 20 dicembre 1994, il quale dovrebbe continuare ad applicarsi anche sotto la vigenza del nuovo decreto legislativo n. 231/2017, stante la sostanziale corrispondenza la disposizione legislativa del 1992 e quella del 2017.\n\n \n\nL’articolo 19, comma 3 del d.lgs. n. 231/2017 contiene, tuttavia, alcuni elementi di novità rispetto al passato.\n\nNello specifico, per quanto rileva in questa sede, viene previsto espressamente l’obbligo di indicazione delle sostanze che provocano allergie o intolleranze, come elencate all’allegato II del regolamento (UE) n. 1169/2011, laddove presenti nel prodotto finito.\n\nSi precisa inoltre che, anche nel caso di impiego del “cartello unico” (con elenco degli ingredienti aggregato per categorie di alimenti), le informazioni sulle sostanze allergeniche dovranno, in ogni caso, essere “riconducibili ai singoli alimenti posti in vendita”.\n\n \n\nAd avviso di chi scrive, la formulazione dell’articolo 19 appare chiara e tassativa, nel senso di imporre che la presenza degli allergeni venga riferita, in modo specifico, alla singola preparazione alimentare.\n\nDi conseguenza, è da escludere che dette sostanze possano essere indicate genericamente, con riferimento ad un’intera categoria di prodotti simili.\n\n \n\nTanto più che tale obbligo, di indicare la presenza gli allergeni con riguardo ad ogni singolo alimento non preimballato, deriva direttamente dalla normativa europea e, precisamente, dall’articolo 44, paragrafo 1 del regolamento (UE) n. 1169/2011.\n\nSecondo il paragrafo 2 dello stesso articolo 44, inoltre, i Legislatori nazionali sono competenti a disciplinare, esclusivamente, le modalità con le quali l’indicazione (individuale) sugli allergeni deve essere messa a disposizione, senza poter incidere, quindi, sul contenuto dell’obbligo.\n\nPertanto, ogni eventuale norma nazionale che escludesse l’obbligo di fornire l’indicazione degli allergeni in modo individuale, per singolo alimento, dovrebbe considerarsi inapplicabile per contrasto con la prevalente fonte europea.\n\n \n\nL’indicazione degli allergeni per singolo prodotto risulta, inoltre, maggiormente coerente con la funzione di questo tipo di informazione. Non può trascurarsi, infatti, che la segnalazione degli allergeni è prevista a diretta tutela della salute del consumatore, il che porta ad escludere – a maggior ragione – la possibilità di fornire, sul punto, indicazioni vaghe e generiche.\n\n \n\nFermo quanto sopra, l’articolo 19, comma 3 in esame lascia, ad ogni modo, ampia libertà all’operatore di decidere le modalità e gli strumenti di cui avvalersi per mettere a disposizione dei consumatori l’informazione sulle sostanze allergeniche.\n\nSarà quindi possibile, esemplificativamente, predisporre un registro cartaceo separato per gli allergeni, aggiornabile con maggiore frequenza rispetto all’elenco degli ingredienti riportato nel cartello unico; oppure, potrà essere installato un sistema digitale, con ogni conseguente vantaggio in termini di rapidità di aggiornamento, consultabile dall’utenza attraverso monitor affissi all’interno del reparto.”},{“component”:”hc_space”,”id”:”vPHMI”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space”,”height”:””}]},{“component”:”hc_column”,”id”:”fZgB3″,”column_width”:”col-md-8″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_pt_post_informations”,”id”:”ZYgrC”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”post_type_slug”:””,”position”:”align-left”,”date”:true,”categories”:false,”author”:false}]},{“component”:”hc_column”,”id”:”37FNE”,”column_width”:”col-md-12″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_space”,”id”:”QK9gu”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space”,”height”:””},{“component”:”hc_separator”,”id”:”PynS9″,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””},{“component”:”hc_title_tag”,”id”:”RJL5S”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”text”:”Related articles.”,”tag”:”h2″},{“component”:”hc_space”,”id”:”K87GV”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space-sm”,”height”:””},{“component”:”hc_pt_grid_list”,”id”:”rmVxB”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”post_type_slug”:”post”,”post_type_category”:””,”column”:”3″,”column_lg”:”3″,”column_md”:”2″,”column_sm”:”1″,”column_xs”:”1″,”margins”:””,”pag_type”:””,”pag_items”:”2″,”pag_size”:””,”pag_animation”:””,”pag_scroll_top”:false,”pag_position”:””,”pag_button_prev”:””,”pag_button_next”:””,”lm_lazy”:false,”lm_button_text”:””,”box”:”image_half_content”,”boxed”:false,”extra”:true,”content”:”extra”,”title_length”:””,”excerpt_length”:”30″,”title_size”:””,”custom_css”:””,”button_text”:””,”button_style”:”circle”,”button_dimensions”:”btn-lg”,”button_animation”:false,”button_icon”:””}]}],”section_settings”:””},”scripts”:{“pagination”:”pagination.min.js”},”css”:{“content_box”:”css/content-box.css”,”media_box”:”css/media-box.css”},”css_page”:””,”template_setting”:{},”template_setting_top”:{},”page_setting”:{“settings”:[“lock-mode-off”]},”post_type_setting”:{“settings”:{“image”:”https://www.cibuslex.it/wp-content/uploads/2020/08/blog-3-900×563.jpg|1000|1600|1043651″,”excerpt”:”I prodotti della gelateria, pasticceria, panetteria, gastronomia, possono riportare gli ingredienti su un cartello unico”,”extra_1″:”Ingredienti”,”extra_2″:””,”icon”:{“icon”:””,”icon_style”:””,”icon_image”:””}}}}

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