ingredienti – Cibuslex https://www.cibuslex.it Wed, 14 Feb 2024 07:20:11 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 https://www.cibuslex.it/wp-content/uploads/2020/07/cropped-icon_1-logo-32x32.png ingredienti – Cibuslex https://www.cibuslex.it 32 32 Ingredienti in etichetta, no all’utilizzo di nomi generici che ne indichino solo la materia prima. https://www.cibuslex.it/2024/02/ingredienti-in-etichetta-no-allutilizzo-di-nomi-generici-che-ne-indichino-solo-la-materia-prima/ Wed, 14 Feb 2024 07:08:01 +0000 https://www.cibuslex.it/?p=1045094 {“main-title”:{“component”:”hc_title”,”id”:”main-title”,”title”:””,”subtitle”:”February 14, 2024″,”title_content”:{“component”:”hc_title_empty”,”id”:”title-empty”}},”5ZtkF”:{“component”:”hc_section”,”id”:”5ZtkF”,”section_width”:””,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”vertical_row”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”section_content”:[{“component”:”hc_column”,”id”:”RaEe8″,”column_width”:”col-md-12″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_image”,”id”:”Wq9MW”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”image”:”https://www.cibuslex.it/wp-content/uploads/2024/02/144-1-900×563.png|1000|1600|1045104″,”alt”:””,”thumb_size”:”full”},{“component”:”hc_title_tag”,”id”:”5KCJq”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”text”:”Ingredienti in etichetta, no all’utilizzo di nomi generici che ne indichino solo la materia prima.”,”tag”:”h2″},{“component”:”hc_wp_editor”,”id”:”8CBYG”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”editor_content”:” \n\nQuesito: Avrei bisogno di un chiarimento in merito a come redigere l’elenco degli ingredienti in etichetta rispettando le norme in vigore. Se un ingrediente esiste commercializzato in diverse forme/frazioni (ad esempio, fave di cacao e burro di cacao), è possibile inserire in etichetta una sola voce che racchiuda entrambi gli ingredienti? In questo caso, si inserirebbe nell’elenco degli ingredienti “cacao” per intendere fave di cacao e burro di cacao.\n\nUn altro esempio potrebbe essere il seguente: in un prodotto alimentare a cui viene aggiunto olio di semi  di girasole e pasta di girasole, è possibile indicare in etichetta soltanto “girasole” per intendere entrambi gli ingredienti?\n\n \n\nRisponde l’avvocato Stefano Senatore\n\n \n\nL’elenco degli ingredienti rappresenta una delle principali informazioni obbligatorie nell’etichettatura dei prodotti alimentari, sia in relazione agli alimenti preimballati, ai sensi dell’articolo 9 del regolamento (UE) 1169/2011, sia per gli alimenti non preimballati, come previsto dall’articolo 19 del decreto legislativo n. 231/2017.\n\nTale elenco deve includere, in linea di principio, tutti gli ingredienti dell’alimento, ossia, conformemente alla definizione riportata dall’articolo 2, paragrafo 2, lettera f) del citato regolamento, “qualunque sostanza o prodotto, compresi gli aromi, gli additivi e gli enzimi alimentari, e qualunque costituente di un ingrediente composto utilizzato nella fabbricazione o nella preparazione di un alimento e ancora presente nel prodotto finito, anche se sotto forma modificata”.\n\nL’articolo 18, paragrafo 2 del regolamento precisa, inoltre, che ogni singolo ingrediente è designato con la sua “denominazione specifica”, la quale deve va individuata seguendo la disciplina di cui all’articolo 17 sulla “denominazione dell’alimento”. Quindi, l’ingrediente deve essere identificato con la sua denominazione legale o, in mancanza, con la sua denominazione usuale o, qualora neppure questa esista, con una denominazione descrittiva che permetta ai consumatori di determinare la sua reale natura e distinguerlo da altri prodotti con i quali potrebbe essere confuso.\n\nIl quadro normativo sopra sinteticamente richiamato impone, dunque, la precisa identificazione di ogni sostanza o prodotto impiegato come ingrediente.\n\nDi conseguenza, ad avviso di chi scrive, risulta precluso l’utilizzo di nomi generici che, anziché riferirsi all’ingrediente effettivamente utilizzato, indichino esclusivamente la materia prima da cui il suddetto ingrediente è stato ricavato.\n\nQuanto innanzi illustrato trova applicazione anche nei due casi esemplificativi prospettati nel quesito.\n\nIn particolare, qualora nella produzione di un alimento vengano aggiunti sia un olio di semi di girasole che una pasta di semi di girasole, si ritiene che, nell’elenco degli ingredienti, ciascuno dei due prodotti debba essere riportato con la propria denominazione, senza possibilità di limitarsi all’indicazione generica del materiale vegetale di partenza “girasole”.\n\nAlle medesime conclusioni dovrebbe giungersi nel caso di impiego, nella produzione di un alimento, di fave di cacao e di burro di cacao, con conseguente indicazione separata degli stessi nell’elenco degli ingredienti.\n\nPeraltro, relativamente ai prodotti di cacao e di cioccolato, occorre tenere conto della disciplina speciale stabilita dal decreto legislativo n. 178/2003, nell’ambito della quale sono previste le seguenti denominazioni obbligatorie, da utilizzare anche qualora i rispettivi prodotti siano presenti come ingredienti di un alimento composto:\n

    \n \t

  • La denominazione “cacao” indica il “prodotto ottenuto mediante trasformazione in polvere di semi di cacao puliti, decorticati e torrefatti e che presenta un tenore minimo di burro di cacao del 20 per cento, (percentuale calcolata sul peso della sostanza secca), e un tenore massimo di acqua del 9 per cento” (allegato I, punto 2, lettera a);
  • \n \t

  • La denominazione “burro di cacao” identifica, invece, “la sostanza grassa ottenuta da semi di cacao o da parti di semi di cacao avente le seguenti caratteristiche: a) tenore di acidi grassi liberi (espresso in acido oleico): non superiore all’1,75 per cento; b) insaponificabile (determinato utilizzando etere di petrolio): non superiore allo 0,5 per cento, ad eccezione del burro di cacao di pressione che non può essere superiore allo 0,35 per cento” (allegato I, punto 1).
  • \n

\nL’articolo 5, comma 9 del citato decreto pone, inoltre, uno specifico divieto di impiegare le suddette denominazioni per prodotti che non siano conformi alla relativa definizione. Il che conferma l’impossibilità di ricorrere al termine “cacao” per comunicare, genericamente, nell’elenco degli ingredienti la presenza di fave di cacao e di burro di cacao.\n\n \n\n[Articolo pubblicato sulla rivista Alimenti&Bevande, n. 5/2023, Filo diretto con l’esperto]”},{“component”:”hc_space”,”id”:”vPHMI”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space”,”height”:””}]},{“component”:”hc_column”,”id”:”fZgB3″,”column_width”:”col-md-8″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_pt_post_informations”,”id”:”ZYgrC”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”post_type_slug”:””,”position”:”align-left”,”date”:true,”categories”:false,”author”:false}]},{“component”:”hc_column”,”id”:”37FNE”,”column_width”:”col-md-12″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_space”,”id”:”QK9gu”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space”,”height”:””},{“component”:”hc_separator”,”id”:”PynS9″,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””},{“component”:”hc_title_tag”,”id”:”RJL5S”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”text”:”Related articles.”,”tag”:”h2″},{“component”:”hc_space”,”id”:”K87GV”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space-sm”,”height”:””},{“component”:”hc_pt_grid_list”,”id”:”rmVxB”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”post_type_slug”:”post”,”post_type_category”:””,”column”:”3″,”column_lg”:”3″,”column_md”:”2″,”column_sm”:”1″,”column_xs”:”1″,”margins”:””,”pag_type”:””,”pag_items”:”2″,”pag_size”:””,”pag_animation”:””,”pag_scroll_top”:false,”pag_position”:””,”pag_button_prev”:””,”pag_button_next”:””,”lm_lazy”:false,”lm_button_text”:””,”box”:”image_half_content”,”boxed”:false,”extra”:true,”content”:”extra”,”title_length”:””,”excerpt_length”:”30″,”title_size”:””,”custom_css”:””,”button_text”:””,”button_style”:”circle”,”button_dimensions”:”btn-lg”,”button_animation”:false,”button_icon”:””}]}],”section_settings”:””},”scripts”:{“pagination”:”pagination.min.js”},”css”:{“content_box”:”css/content-box.css”,”media_box”:”css/media-box.css”},”css_page”:””,”template_setting”:{},”template_setting_top”:{},”page_setting”:{“settings”:[“lock-mode-off”]},”post_type_setting”:{“settings”:{“image”:”https://www.cibuslex.it/wp-content/uploads/2024/02/144-1-900×563.png|1000|1600|1045104″,”excerpt”:”Quesito: Se un ingrediente esiste commercializzato in diverse “forme” – ad esempio, fave di cacao e burro di cacao o olio di semi di girasole e pasta di girasole –, è possibile inserire in etichetta una sola voce – nei casi proposti, dunque, rispettivamente “cacao” e “girasole” – che racchiuda entrambe le “forme” di commercializzazione?”,”extra_1″:”Quesiti”,”extra_2″:””,”icon”:{“icon”:””,”icon_style”:””,”icon_image”:””}}}}

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Salsiccia fresca di suino: l’obbligo di indicazione della quantità di carne utilizzata e le possibili deroghe. https://www.cibuslex.it/2023/11/salsiccia-fresca-di-suino-lobbligo-di-indicazione-della-quantita-di-carne-utilizzata-e-le-possibili-deroghe/ Tue, 07 Nov 2023 07:29:22 +0000 https://www.cibuslex.it/?p=1045034 {“main-title”:{“component”:”hc_title”,”id”:”main-title”,”title”:””,”subtitle”:”November 07, 2023″,”title_content”:{“component”:”hc_title_empty”,”id”:”title-empty”}},”5ZtkF”:{“component”:”hc_section”,”id”:”5ZtkF”,”section_width”:””,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”vertical_row”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”section_content”:[{“component”:”hc_column”,”id”:”RaEe8″,”column_width”:”col-md-12″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_image”,”id”:”Wq9MW”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”image”:”https://www.cibuslex.it/wp-content/uploads/2023/11/salsiccia-900×563.png|1000|1600|1045036″,”alt”:””,”thumb_size”:”full”},{“component”:”hc_title_tag”,”id”:”5KCJq”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”text”:”Salsiccia fresca di suino: l’obbligo di indicazione della quantità di carne utilizzata e le possibili deroghe.”,”tag”:”h2″},{“component”:”hc_wp_editor”,”id”:”8CBYG”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”editor_content”:” \n\nQuesito: Un salumificio è stato sanzionato in via amministrativa per la violazione dell’articolo 9, comma 1, lettera d), del regolamento (UE) 1169/2011, in quanto non ha riportato sull’etichetta di una salsiccia fresca la percentuale dell’ingrediente caratterizzante “carne suina”.\n\nQuali sono i casi in cui è obbligatorio indicare tale percentuale? Se l’operatore del settore alimentare aggiunge la dicitura “salsiccia fresca di suino” in etichetta, soddisfa la richiesta normativa, pur non avendo riportato la percentuale suddetta?\n\nL’applicazione dell’articolo 9, comma 1, lettera c, del regolamento (UE) 1169/2011 per la salsiccia fresca di suino non è in contrasto con l’articolo 21 e l’allegato VIII dello stesso regolamento?\n\n \n\nRisponde l’avvocato Stefano Senatore.\n\n \n\nL’indicazione della “quantità di taluni ingredienti o categorie di ingredienti” (anche “QUID”, acronimo di “quantitative ingredients declaration”) rappresenta una delle indicazioni obbligatorie nell’etichettatura degli alimenti preimballati, prescritta dall’articolo 9, paragrafo 1, lettera d) del regolamento (UE) 1169/2011.\n\nIn particolare, secondo il successivo articolo 22, paragrafo 1, l’obbligo di fornire tale informazione sussiste rispetto a quegli ingredienti o categorie di ingredienti che:\n\na) figurino nella denominazione dell’alimento o, comunque, siano generalmente associati a tale denominazione dal consumatore, oppure\n\nb) siano evidenziati nell’etichettatura mediante parole, immagini o rappresentazioni grafiche o, infine,\n\nc) siano essenziali per caratterizzare un alimento e distinguerlo dai prodotti con i quali potrebbe essere confuso a causa della sua denominazione o del suo aspetto.\n\nCon riferimento al prodotto oggetto del quesito, è da ritenere che esso ricada nel campo di applicazione della citata lettera a) dell’articolo 22. La denominazione che lo identifica, “salsiccia fresca”, è infatti “generalmente associata” alla presenza della “carne”, ingrediente caratterizzante che il consumatore medio si attenderà di trovare nell’alimento.\n\nQuanto sopra, per inciso, varrebbe anche laddove il prodotto fosse immesso in commercio con la denominazione “salsiccia fresca di suino” – che risulta peraltro più corretta rispetto a quella, sin troppo generica, di “salsiccia fresca” – posto che, anche in tal caso, non verrebbe meno l’associazione mentale tra l’alimento e la presenza dell’ingrediente carneo.\n\nNe consegue – quanto meno in linea di principio, con le precisazioni che seguiranno – che il prodotto in esame potrebbe considerarsi soggetto all’obbligo di indicazione della quantità di carne suina utilizzata, al fine di evidenziare la proporzione esistente tra quest’ultima e gli altri ingredienti riportati in etichetta (ossia: acqua, destrosio, sale, fibre vegetali di agrumi, cicoria e legumi, pepe, antiossidante: E 300, correttore di acidità: E 262 ed E 331, aromi naturali e spezie).\n\nIl ragionamento innanzi illustrato è, probabilmente, quello che ha condotto l’Autorità competente, nel caso oggetto del quesito, a contestare la violazione dell’articolo 9, paragrafo 1, lettera d) del regolamento.\n\nFerme le precedenti considerazioni, ad avviso dello scrivente, un argomento che avrebbe potuto essere valorizzato a difesa dell’operatore è l’assenza di un interesse rilevante in capo al consumatore – tale da determinare le sue scelte di acquisto – a conoscere la quantità di carne suina utilizzata nella preparazione della salsiccia fresca. Ciò, in quanto il salume è ottenuto essenzialmente da carne suina, con l’aggiunta di ulteriori ingredienti (già innanzi citati) che, tuttavia, assumono una rilevanza secondaria, sia quantitativamente che sotto il profilo dell’incidenza sulle caratteristiche organolettiche.\n\nIl che potrebbe giustificare l’applicazione della deroga stabilita dall’allegato VIII, punto 1, lettera a), voce iv) del regolamento, secondo cui l’indicazione quantitativa di cui all’articolo 9, paragrafo 1, lettera d) non è richiesta per quell’ingrediente che, “pur figurando nella denominazione dell’alimento, non è suscettibile di determinare la scelta del consumatore nel paese di commercializzazione, poiché la variazione di quantità non è essenziale per caratterizzare l’alimento o tale da distinguerlo da altri prodotti simili”.\n\nÈ doveroso precisare che l’operatività di tale esenzione nei confronti della salsiccia fresca non può ritenersi scontata, in mancanza di puntuali indicazioni normative e di chiarimenti da parte della giurisprudenza sul punto.\n\nAd ogni modo, a sostegno della soluzione più favorevole all’operatore, è possibile richiamare la circolare del 31 marzo 2000, n. 165 del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 92 del 19 aprile 2000 e recante “Linee guida relative al principio della dichiarazione della quantità degli ingredienti (art. 8 del decreto legislativo n. 109/1992) nonché ulteriori informazioni per la corretta applicazione delle disposizioni riguardanti l’etichettatura dei prodotti alimentari”.\n\nNel citato documento – riferito alla previgente disciplina nazionale di cui al decreto legislativo n. 109/1992, che sotto tale profilo corrisponde, sostanzialmente, all’attuale regolamentazione europea [1] – il Ministero precisava infatti che l’obbligo di indicazione del QUID “non sussiste nel caso di prodotti fabbricati essenzialmente o totalmente a partire da un solo ingrediente (es: prodotti di salumeria, polenta, gorgonzola) o da una sola categoria di ingredienti (es.: latticini). Per questi prodotti, se composti anche da altri ingredienti (formaggio alle noci, gorgonzola al mascarpone) l’obbligo dell’indicazione del QUID riguarderà esclusivamente l’ingrediente diverso da quello fondamentale”.\n\n \n\n[articolo pubblicato sulla rivista Alimenti&Bevande, n. 2/2023, Filo diretto con l’esperto]”},{“component”:”hc_space”,”id”:”fne79″,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space”,”height”:””},{“component”:”hc_separator”,”id”:”rAP8c”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””},{“component”:”hc_title_tag”,”id”:”kaRKV”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”text”:”NOTE:”,”tag”:”h4″},{“component”:”hc_wp_editor”,”id”:”k44dy”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”editor_content”:”[1] L’articolo 9 del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 109 stabiliva che “1. L’indicazione della quantità di un ingrediente o di una categoria di ingredienti, usata nella fabbricazione o nella preparazione di un prodotto alimentare, è obbligatoria, se ricorre almeno uno dei seguenti casi:\n

    \n \t

  1. qualora l’ingrediente o la categoria di ingredienti in questione figuri nella denominazione di vendita o sia generalmente associato dal consumatore alla denominazione di vendita;
  2. \n \t

  3. qualora l’ingrediente o la categoria di ingredienti sia messo in rilievo nell’etichettatura con parole, immagini o rappresentazione grafica;
  4. \n \t

  5. qualora l’ingrediente o la categoria di ingredienti sia essenziale per caratterizzare un prodotto alimentare e distinguerlo dai prodotti con i quali potrebbe essere confuso per la sua denominazione o il suo aspetto.
  6. \n \t

  7. Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano: a) a un ingrediente o a una categoria di ingredienti: (…) 4) che, pur figurando nella denominazione di vendita, non è tale da determinare la scelta del consumatore per il fatto che la variazione di quantità non è essenziale per caratterizzare il prodotto alimentare, ne è tale da distinguerlo da altri prodotti simili (…)”.
  8. \n

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5° Congresso di diritto alimentare. https://www.cibuslex.it/2023/10/5-congresso-di-diritto-alimentare/ Sun, 15 Oct 2023 16:35:04 +0000 https://www.cibuslex.it/?p=1045018 {“main-title”:{“component”:”hc_title”,”id”:”main-title”,”title”:””,”subtitle”:”October 16, 2023″,”title_content”:{“component”:”hc_title_empty”,”id”:”title-empty”}},”5ZtkF”:{“component”:”hc_section”,”id”:”5ZtkF”,”section_width”:””,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”vertical_row”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”section_content”:[{“component”:”hc_column”,”id”:”RaEe8″,”column_width”:”col-md-12″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_image”,”id”:”Wq9MW”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”image”:”https://www.cibuslex.it/wp-content/uploads/2023/10/xCongresso_SitoOF_DirittoAlimentare.jpg.pagespeed.ic_.rvxyN_moar.webp|600|600|1045019″,”alt”:””,”thumb_size”:”full”},{“component”:”hc_title_tag”,”id”:”5KCJq”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”text”:”5° Congresso di diritto alimentare.”,”tag”:”h2″},{“component”:”hc_wp_editor”,”id”:”8CBYG”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”editor_content”:” \n\nNelle giornate di giovedì 26 e venerdì 27 ottobre 2023 si terrà a Milano, presso lo Spazio Cosimo10, il 5° Congresso Diritto Alimentare, promosso da Only Food e Packaging Meeting.\n\nIl Congresso rappresenta un momento unico di aggiornamento e formazione sulle tematiche di più recente interesse nel campo del diritto alimentare, con un ricco programma di testimonianze offerte da importanti esperti del settore. Gli interventi di contenuto prettamente giuridico sono rivolti all’attenzione di un pubblico costituito da operatori ed esperti di settore che, nelle normali attività lavorative, hanno necessità di confrontarsi con i contesti giuridici tipici della filiera food. A conclusione di ciascuna delle due giornate di Congresso, inoltre, si aprirà una sessione Question Time.\n\nL’avvocato Stefano Senatore interverrà sul tema delle ultime novità normative in arrivo per l’etichettatura dei prodotti vitivinicoli, con particolare riferimento all’elenco degli ingredienti ed alla dichiarazione nutrizionale.\n\nIl programma completo è scaricabile al link sottostante.\n\nPer ulteriori informazioni e per l’iscrizione all’evento, vi invitiamo a visionare la pagina dedicata seguendo questo link.”},{“component”:”hc_space”,”id”:”fne79″,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space”,”height”:””},{“component”:”hc_separator”,”id”:”rAP8c”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””},{“component”:”hc_title_tag”,”id”:”b6zlU”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”text”:”ALLEGATO:”,”tag”:”h4″},{“component”:”hc_wp_editor”,”id”:”BofDk”,”css_classes”:”no-padding-top “,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”editor_content”:”Programma completo 5° Congresso di diritto alimentare.”}]},{“component”:”hc_column”,”id”:”fZgB3″,”column_width”:”col-md-12″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_space”,”id”:”vPHMI”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space”,”height”:””},{“component”:”hc_pt_post_informations”,”id”:”ZYgrC”,”css_classes”:”align-right “,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”post_type_slug”:””,”position”:”align-left”,”date”:true,”categories”:false,”author”:false}]},{“component”:”hc_column”,”id”:”37FNE”,”column_width”:”col-md-12″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_space”,”id”:”QK9gu”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space”,”height”:””},{“component”:”hc_separator”,”id”:”PynS9″,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:”height: 2px;”},{“component”:”hc_title_tag”,”id”:”RJL5S”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”text”:”Related articles.”,”tag”:”h2″},{“component”:”hc_space”,”id”:”K87GV”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space-sm”,”height”:””},{“component”:”hc_pt_grid_list”,”id”:”rmVxB”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”post_type_slug”:”post”,”post_type_category”:””,”column”:”3″,”column_lg”:”3″,”column_md”:”2″,”column_sm”:”1″,”column_xs”:”1″,”margins”:””,”pag_type”:””,”pag_items”:”2″,”pag_size”:””,”pag_animation”:””,”pag_scroll_top”:false,”pag_position”:””,”pag_button_prev”:””,”pag_button_next”:””,”lm_lazy”:false,”lm_button_text”:””,”box”:”image_half_content”,”boxed”:false,”extra”:true,”content”:”extra”,”title_length”:””,”excerpt_length”:”30″,”title_size”:””,”custom_css”:””,”button_text”:””,”button_style”:”circle”,”button_dimensions”:”btn-lg”,”button_animation”:false,”button_icon”:””}]}],”section_settings”:””},”scripts”:{“pagination”:”pagination.min.js”},”css”:{“content_box”:”css/content-box.css”,”media_box”:”css/media-box.css”},”css_page”:””,”template_setting”:{},”template_setting_top”:{},”page_setting”:{“settings”:[“lock-mode-off”]},”post_type_setting”:{“settings”:{“image”:”https://www.cibuslex.it/wp-content/uploads/2023/10/xCongresso_SitoOF_DirittoAlimentare.jpg.pagespeed.ic_.rvxyN_moar.webp|600|600|1045019″,”excerpt”:”Nelle giornate di giovedì 26 e venerdì 27 ottobre 2023 si terrà a Milano il 5° Congresso Diritto Alimentare, promosso da Only Food e Packaging Meeting.”,”extra_1″:”Formazione”,”extra_2″:””,”icon”:{“icon”:””,”icon_style”:””,”icon_image”:””}}}}

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Indicazione quantitativa degli ingredienti: se la presenza è inferiore a quanto dichiarato in etichetta. https://www.cibuslex.it/2023/05/indicazione-quantitativa-degli-ingredienti-se-la-presenza-e-inferiore-a-quanto-dichiarato-in-etichetta/ Mon, 29 May 2023 15:28:56 +0000 https://www.cibuslex.it/?p=1044940 {“main-title”:{“component”:”hc_title”,”id”:”main-title”,”title”:””,”subtitle”:”May 29, 2023″,”title_content”:{“component”:”hc_title_empty”,”id”:”title-empty”}},”5ZtkF”:{“component”:”hc_section”,”id”:”5ZtkF”,”section_width”:””,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”vertical_row”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”section_content”:[{“component”:”hc_column”,”id”:”RaEe8″,”column_width”:”col-md-12″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_image”,”id”:”Wq9MW”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”image”:”https://www.cibuslex.it/wp-content/uploads/2023/05/dubbi-etichette-900×563.png|1000|1600|1044943″,”alt”:””,”thumb_size”:”full”},{“component”:”hc_title_tag”,”id”:”5KCJq”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”text”:”Indicazione quantitativa degli ingredienti: se la presenza è inferiore a quanto dichiarato in etichetta.”,”tag”:”h2″},{“component”:”hc_wp_editor”,”id”:”8CBYG”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”editor_content”:” \n\nQuesito: Su un prodotto dolciario ho dichiarato la presenza di uova al 16%, mentre da un rapporto analitico la percentuale presente risulta del 15,1, quindi inferiore a quanto dichiarato. Si tratta di una non conformità secondo la normativa ? Se sì, qual è il riferimento normativo o perlomeno ufficiale per questo tipo di non conformità? C’è un range a cui mi devo riferire per poter assegnare analiticamente la conformità al prodotto? Se dichiarassi il 16% di uova e il prodotto ne contenesse il 17% sarebbe comunque non conforme?\n\n \n\nRisponde l’avvocato Stefano Senatore.\n\n \n\nL’indicazione quantitativa degli ingredienti utilizzati nella preparazione dei prodotti alimentari è disciplinata dall’articolo 22 e dall’allegato VIII del regolamento (UE) 1169/2011.\n\nLe citate disposizioni regolano, in particolare, sia i casi in cui l’indicazione risulta obbligatoria nell’etichettatura degli alimenti preimballati, sia le esenzioni dall’obbligo, sia, infine, le modalità di fornitura dell’informazione.\n\nIn merito a quest’ultimo profilo, per quanto qui rileva, la regola generale è stabilita dall’allegato VIII, punto 3 del regolamento, secondo il quale l’indicazione della quantità è espressa in percentuale e deve corrispondere alla quantità dell’ingrediente al momento della sua utilizzazione (rapportata con la quantità totale degli ingredienti della ricetta).\n\nSono peraltro contemplate anche alcune regole speciali, stabilite per tenere conto delle eventuali variazioni nella proporzione degli ingredienti che potrebbero essere apportate dal processo produttivo o dalle fasi successive di preparazione.\n\nNello specifico, il punto 4 dell’allegato VIII dispone che:\n

    \n \t

  1. per gli alimenti che hanno subito una perdita di umidità in seguito al trattamento termico o di altro tipo, la quantità è indicata come percentuale, corrispondente alla quantità dell’ingrediente utilizzato in relazione alla quantità del prodotto finito; qualora, però, tale indicazione percentuale (o la somma delle indicazioni percentuali di tutti gli ingredienti menzionati sull’etichettatura) superi il 100%, la quantità dovrà essere espressa come peso dell’ingrediente utilizzato per preparare 100 g di prodotto finito;
  2. \n \t

  3. la quantità degli ingredienti volatili è indicata in funzione della loro proporzione ponderale nel prodotto finito;
  4. \n \t

  5. la quantità degli ingredienti utilizzati sotto forma concentrata o disidratata e ricostituiti durante la fabbricazione può essere indicata sulla base della loro proporzione ponderale così come registrata prima della loro concentrazione o disidratazione;
  6. \n \t

  7. quando si tratta di alimenti concentrati o disidratati da ricostituirsi mediante l’aggiunta di acqua, la quantità degli ingredienti può essere indicata sulla base della loro proporzione ponderale nel prodotto ricostituito.
  8. \n

\nDai dati normativi illustrati in precedenza si può ricavare che, in linea generale, l’indicazione quantitativa – salvo le ipotesi sopra citate in cui debba essere riferita alla quantità effettivamente presente nel prodotto finito – è normalmente basata sulla quantità aggiunta durante il processo produttivo (quindi, sulla “ricetta”). Ne consegue che in tali casi, a parere di chi scrive, anche i controlli sulla conformità dell’etichettatura non potrebbero fondarsi esclusivamente sulle analisi dell’alimento immesso sul mercato, dovendo invece considerare le quantità di partenza utilizzate dall’operatore.\n\nPertanto, nell’esempio prospettato nel quesito, in cui venga indicato il 16% di uova in relazione ad un prodotto dolciario, gli accertamenti dovrebbero risalire alla quantità di uovo utilizzata, rapportando quest’ultima con la quantità totale degli ingredienti o, nel caso di processo produttivo con perdita di umidità, con la quantità del prodotto finito.\n\nFermo quanto sopra, va chiarito che la disciplina in esame non prevede specifiche soglie di tolleranza che permettano di giustificare eventuali disallineamenti tra la quantità dell’ingrediente indicata nell’etichettatura e la quantità identificata all’esito degli accertamenti (a seconda dei casi, documentali e/o analitici).\n\nNeppure le relative linee guida della Commissione, adottate con la comunicazione 2017/C 393/05 “sull’applicazione del principio della dichiarazione della quantità degli ingredienti (QUID)”, indicano limiti entro i quali lo scarto tra i valori indicati e quelli reali possa considerarsi accettabile.\n\nL’unico riferimento sul punto si rinviene all’interno della circolare del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato del 31 marzo 2000, n. 165 (recante “Linee guida relative al principio della dichiarazione della quantità degli ingredienti”), secondo la quale “le quantità indicate nell’etichettatura designano la quantità media dell’ingrediente o della categoria di ingredienti da citare”. Il riferimento alla “quantità media” potrebbe infatti esprimere, implicitamente, l’intenzione del Ministero di reputare ammissibili gli scostamenti tra la quantità riferita ad un singolo imballaggio e l’indicazione quantitativa fornita, laddove quest’ultima risulti, comunque, corrispondente alla quantità media dell’intera partita.\n\nAd avviso di chi scrive, tuttavia, varie ragioni inducono a non fare affidamento sulla valenza delle suddette (ormai risalenti) indicazioni ministeriali, tenuto conto che le stesse: in primo luogo, sono riferite agli obblighi derivanti dall’articolo 8 del decreto legislativo n. 109/1992, ormai abrogato; in secondo luogo, non trovano alcun riscontro obiettivo nelle vigenti disposizioni del regolamento (UE) 1169/2011; infine, per loro natura rimangono prive di effetti giuridici vincolanti invocabili dagli operatori.\n\nLe precedenti considerazioni portano lo scrivente a concludere che ogni (pur minima) difformità tra le quantità indicate e quelle accertate possa rappresentare, potenzialmente, una non conformità dell’etichettatura assoggettabile alle relative sanzioni penali ed amministrative.\n\nCon specifico riferimento ai profili sanzionatori, assumono rilievo in particolare:\n

    \n \t

  • l’articolo 11 del decreto legislativo n. 231/2017, in base al quale “salvo che il fatto costituisca reato, la violazione delle disposizioni relative all’indicazione quantitativa degli ingredienti di cui all’articolo 22 ed all’allegato VIII del regolamento (…) fatte salve le deroghe ivi previste, comporta l’applicazione al soggetto responsabile della sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da 1.000 euro a 8.000 euro”;
  • \n \t

  • l’articolo 515 del codice penale, che punisce con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a euro 2.065 “chiunque, nell’esercizio di una attività commerciale, ovvero in uno spaccio aperto al pubblico, consegna all’acquirente (…) una cosa mobile, per (…) quantità, diversa da quella dichiarata o pattuita”.
  • \n

\nInfine, venendo all’ultima parte del quesito, si rileva che l’unica tipologia di non conformità che potrebbe –  in ipotesi – andare esente da conseguenze sanzionatorie sarebbe quella in cui venisse dichiarata una quantità di ingrediente minore della quantità effettivamente accertata in sede di controllo (ad esempio, qualora l’operatore, in relazione ad un prodotto dolciario, dichiarasse il 16% di uova avendone, invece, utilizzata una quantità corrispondente al 17% della quantità del prodotto finito).\n\nAl riguardo, appare ragionevole ritenere che un errore “per difetto” di questo tipo, nella generalità dei casi e salvo eccezioni, non sia tale da indurre ingannevolmente il consumatore all’acquisto del prodotto, fornendo, al contrario, una rappresentazione meno appetibile dell’alimento. Con ciò, si potrebbe considerare la condotta inidonea a pregiudicare gli interessi tutelati dalle regole di etichettatura, con riferimento sia alla posizione del consumatore, sia a quella degli operatori concorrenti sul mercato.\n\nL’argomento da ultimo illustrato potrebbe, quindi, potenzialmente essere speso, nell’ambito di un procedimento sanzionatorio, per sostenere un’interpretazione della norma coerente con il principio di offensività, nel senso di considerare punibili esclusivamente le dichiarazioni di quantità degli ingredienti da cui risulti una quantità maggiore rispetto a quella effettivamente utilizzata.\n\n \n\n[Articolo pubblicato sulla rivista Alimenti&Bevande, n. 7/2022, Filo diretto con l’esperto]”},{“component”:”hc_space”,”id”:”vPHMI”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space”,”height”:””}]},{“component”:”hc_column”,”id”:”fZgB3″,”column_width”:”col-md-8″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_pt_post_informations”,”id”:”ZYgrC”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”post_type_slug”:””,”position”:”align-left”,”date”:true,”categories”:false,”author”:false}]},{“component”:”hc_column”,”id”:”37FNE”,”column_width”:”col-md-12″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_space”,”id”:”QK9gu”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space”,”height”:””},{“component”:”hc_separator”,”id”:”PynS9″,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””},{“component”:”hc_title_tag”,”id”:”RJL5S”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”text”:”Related articles.”,”tag”:”h2″},{“component”:”hc_space”,”id”:”K87GV”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space-sm”,”height”:””},{“component”:”hc_pt_grid_list”,”id”:”rmVxB”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”post_type_slug”:”post”,”post_type_category”:””,”column”:”3″,”column_lg”:”3″,”column_md”:”2″,”column_sm”:”1″,”column_xs”:”1″,”margins”:””,”pag_type”:””,”pag_items”:”2″,”pag_size”:””,”pag_animation”:””,”pag_scroll_top”:false,”pag_position”:””,”pag_button_prev”:””,”pag_button_next”:””,”lm_lazy”:false,”lm_button_text”:””,”box”:”image_half_content”,”boxed”:false,”extra”:true,”content”:”extra”,”title_length”:””,”excerpt_length”:”30″,”title_size”:””,”custom_css”:””,”button_text”:””,”button_style”:”circle”,”button_dimensions”:”btn-lg”,”button_animation”:false,”button_icon”:””}]}],”section_settings”:””},”scripts”:{“pagination”:”pagination.min.js”},”css”:{“content_box”:”css/content-box.css”,”media_box”:”css/media-box.css”},”css_page”:””,”template_setting”:{},”template_setting_top”:{},”page_setting”:{“settings”:[“lock-mode-off”]},”post_type_setting”:{“settings”:{“image”:”https://www.cibuslex.it/wp-content/uploads/2023/05/dubbi-etichette-900×563.png|1000|1600|1044943″,”excerpt”:”Quesito: Sull’etichetta di un prodotto dolciario ho dichiarato la presenza di uova al 16%, mentre da un rapporto\nanalitico la percentuale presente di tale ingrediente risulta essere del 15,1%, quindi inferiore a quanto indicato. Si tratta di una non conformità? Se sì,\nqual è il riferimento normativo?”,”extra_1″:”Quesiti”,”extra_2″:””,”icon”:{“icon”:””,”icon_style”:””,”icon_image”:””}}}}

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Macelleria: preparati venduti al banco e indicazione di additivi ed enzimi. https://www.cibuslex.it/2022/10/macelleria-preparati-venduti-al-banco-e-indicazione-di-additivi-ed-enzimi/ Tue, 11 Oct 2022 15:33:29 +0000 https://www.cibuslex.it/?p=1044792 {“main-title”:{“component”:”hc_title”,”id”:”main-title”,”title”:””,”subtitle”:”October 11, 2022″,”title_content”:{“component”:”hc_title_empty”,”id”:”title-empty”}},”5ZtkF”:{“component”:”hc_section”,”id”:”5ZtkF”,”section_width”:””,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”vertical_row”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”section_content”:[{“component”:”hc_column”,”id”:”RaEe8″,”column_width”:”col-md-12″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_image”,”id”:”Wq9MW”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”image”:”https://www.cibuslex.it/wp-content/uploads/2022/10/2022_10_11-alimenti-sfusi-e-additivi-900×563.png|1000|1600|1044794″,”alt”:””,”thumb_size”:”full”},{“component”:”hc_title_tag”,”id”:”5KCJq”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”text”:”Macelleria: preparati venduti al banco e indicazione di additivi ed enzimi.”,”tag”:”h2″},{“component”:”hc_wp_editor”,”id”:”8CBYG”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”editor_content”:” \n\nQuesito: Nei preparati della macelleria venduti al banco dai dettaglianti è possibile omettere gli additivi e gli enzimi di un ingrediente composto (articolo 20, comma b, del regolamento UE 1169/11) ed inserire solo gli eventuali allergeni presenti? Ad esempio, nel prodotto “cosce di pollo con salsa piccante” venduto in modalità sfusa al banco macelleria, bisogna inserire tutti gli ingredienti della salsa, compresi gli additivi, o solamente indicare l’eventuale allergene presente?\n\n \n\nRisponde l’avvocato Stefano Senatore.\n\n \n\nLa disciplina sugli obblighi di etichettatura in relazione agli alimenti non preimballati è stabilita, in Italia, dall’articolo 19 del decreto legislativo 15 dicembre 2017, n. 231.\n\nSecondo tale disposizione, tra le informazioni che devono essere rese ai consumatori per i suddetti prodotti rientrano – per quanto qui rileva – sia l’elenco degli ingredienti, sia le sostanze o prodotti di cui all’Allegato II del regolamento (UE) 1169/2011 (ossia, i cosiddetti “allergeni”).\n\nGli “ingredienti”, conformemente alla definizione contenuta nell’articolo 2, paragrafo 2, lettera f) del citato regolamento, consistono in “qualunque sostanza o prodotto, compresi gli aromi, gli additivi e gli enzimi alimentari, e qualunque costituente di un ingrediente composto utilizzato nella fabbricazione o nella preparazione di un alimento e ancora presente nel prodotto finito, anche se sotto forma modificata”.\n\nPertanto, l’elenco degli ingredienti dovrà includere anche i nomi dei prodotti e delle sostanze contenuti all’interno degli ingredienti composti eventualmente utilizzati nella preparazione dell’alimento (compresi gli additivi ed enzimi aggiunti allo stesso, salve le eccezioni che verranno innanzi illustrate), con le seguenti modalità:\n

    \n \t

  1. senza riportare la denominazione dell’ingrediente composto, ed inserendo, invece, gli ingredienti che compongono quest’ultimo direttamente all’interno dell’elenco degli ingredienti del prodotto finito, ciascuno secondo il rispettivo peso, conformemente alla regola generale stabilita dall’articolo 18 del regolamento;
  2. \n \t

  3. oppure, come previsto dall’allegato VII, parte E del regolamento, indicando l’ingrediente composto con la sua denominazione (purché si tratti di denominazione legale o usuale), immediatamente seguita dall’elenco dei suoi ingredienti.
  4. \n

\nSi rileva che, laddove l’ingrediente composto figuri nell’elenco degli ingredienti con il proprio nome (cioè, nel caso sopra identificato come 2), la medesima parte E dell’allegato VII consente, eccezionalmente, di omettere l’elenco dei suoi ingredienti – salvo si tratti di allergeni – qualora ricorra una delle ipotesi che seguono.\n\ni) Quando la composizione dell’ingrediente composto è definita dalle disposizioni dell’Unione e, al contempo, l’ingrediente composto interviene per meno del 2 % nel prodotto finito.\n\nResta comunque obbligatoria l’indicazione degli additivi alimentari, fatte salve le deroghe previste dall’articolo 20, lettere da a) a d). Ad assumere rilievo, in particolare, è la deroga contemplata dalla lettera b), in base alla quale gli additivi possono essere omessi:\n

    \n \t

  • se la loro presenza in un determinato alimento è dovuta unicamente al fatto che erano contenuti in uno o più ingredienti di tale alimento, conformemente al principio del trasferimento di cui all’articolo 18, paragrafo 1, lettere a) e b) del regolamento (CE) n. 1333/2008, purché non svolgano una funzione tecnologica nel prodotto finito;
  • \n \t

  • oppure, se sono utilizzati come coadiuvanti tecnologici.
  • \n

\nii) Quando l’ingrediente composto consiste in una miscela di spezie e/o di piante aromatiche che costituiscono meno del 2% del prodotto finito (restando anche in tal caso obbligatoria l’indicazione degli additivi, salve le deroghe già citate.\n\niii) Quando l’ingrediente composto è un alimento per il quale l’elenco degli ingredienti non è richiesto dalle disposizioni dell’Unione.\n\n \n\nVenendo al caso oggetto del quesito, ad avviso di chi scrive il nome “salsa piccante” (ingrediente composto) non rappresenta né una denominazione legale, né una denominazione usuale.\n\nSi ritiene quindi che – in applicazione delle regole innanzi illustrate – tale nome non possa essere riportato nell’elenco degli ingredienti del prodotto finito. All’interno di quest’ultimo dovrebbero, quindi, figurare direttamente i nomi di tutti i singoli ingredienti della salsa piccante.\n\nFermo quanto sopra, i nomi degli additivi e degli enzimi presenti nella salsa potrebbero, comunque, essere omessi qualora ricorressero le condizioni previste dall’articolo 20 del regolamento (UE) 1169/2011, che, seppur già precedentemente illustrate, vengono qui ripetute per maggiore chiarezza:\n

    \n \t

  1. quando la presenza degli additivi ed enzimi nell’alimento è dovuta unicamente al fatto che erano contenuti in uno o più ingredienti di tale alimento (ossia, nella salsa piccante), purché non svolgano una funzione tecnologica nel prodotto finito;
  2. \n \t

  3. quando gli additivi ed enzimi sono stati utilizzati come coadiuvanti tecnologici.
  4. \n

\n \n\n[Articolo pubblicato sulla rivista Alimenti&Bevande, n. 2/2022, Filo diretto con l’esperto]”},{“component”:”hc_space”,”id”:”vPHMI”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space”,”height”:””}]},{“component”:”hc_column”,”id”:”fZgB3″,”column_width”:”col-md-8″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_pt_post_informations”,”id”:”ZYgrC”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”post_type_slug”:””,”position”:”align-left”,”date”:true,”categories”:false,”author”:false}]},{“component”:”hc_column”,”id”:”37FNE”,”column_width”:”col-md-12″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_space”,”id”:”QK9gu”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space”,”height”:””},{“component”:”hc_separator”,”id”:”PynS9″,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””},{“component”:”hc_title_tag”,”id”:”RJL5S”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”text”:”Related articles.”,”tag”:”h2″},{“component”:”hc_space”,”id”:”K87GV”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space-sm”,”height”:””},{“component”:”hc_pt_grid_list”,”id”:”rmVxB”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”post_type_slug”:”post”,”post_type_category”:””,”column”:”3″,”column_lg”:”3″,”column_md”:”2″,”column_sm”:”1″,”column_xs”:”1″,”margins”:””,”pag_type”:””,”pag_items”:”2″,”pag_size”:””,”pag_animation”:””,”pag_scroll_top”:false,”pag_position”:””,”pag_button_prev”:””,”pag_button_next”:””,”lm_lazy”:false,”lm_button_text”:””,”box”:”image_half_content”,”boxed”:false,”extra”:true,”content”:”extra”,”title_length”:””,”excerpt_length”:”30″,”title_size”:””,”custom_css”:””,”button_text”:””,”button_style”:”circle”,”button_dimensions”:”btn-lg”,”button_animation”:false,”button_icon”:””}]}],”section_settings”:””},”scripts”:{“pagination”:”pagination.min.js”},”css”:{“content_box”:”css/content-box.css”,”media_box”:”css/media-box.css”},”css_page”:””,”template_setting”:{},”template_setting_top”:{},”page_setting”:{“settings”:[“lock-mode-off”]},”post_type_setting”:{“settings”:{“image”:”https://www.cibuslex.it/wp-content/uploads/2022/10/2022_10_11-alimenti-sfusi-e-additivi-900×563.png|1000|1600|1044794″,”excerpt”:”Quesito: Il decreto sull’indicazione obbligatoria del luogo di provenienza delle carni suine trasformate si applica a tutte le carni suine (macinati, hamburgher, peperoni ripieni) o solo a quelle trasformate (salami, speck, porchette ecc)?\nIl decreto, inoltre, vale solo per i preimballati o per tutti?”,”extra_1″:”Quesiti”,”extra_2″:””,”icon”:{“icon”:””,”icon_style”:””,”icon_image”:””}}}}

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Prodotti non preimballati, le informazioni obbligatorie per gli ingredienti composti. https://www.cibuslex.it/2022/08/prodotti-non-preimballati-le-informazioni-obbligatorie-per-gli-ingredienti-composti/ Mon, 22 Aug 2022 05:47:55 +0000 https://www.cibuslex.it/?p=1044728 {“main-title”:{“component”:”hc_title”,”id”:”main-title”,”title”:””,”subtitle”:”August 22, 2022″,”title_content”:{“component”:”hc_title_empty”,”id”:”title-empty”}},”5ZtkF”:{“component”:”hc_section”,”id”:”5ZtkF”,”section_width”:””,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”vertical_row”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”section_content”:[{“component”:”hc_column”,”id”:”RaEe8″,”column_width”:”col-md-12″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_image”,”id”:”Wq9MW”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”image”:”https://www.cibuslex.it/wp-content/uploads/2022/08/pizzeria-900×563.png|1000|1600|1044729″,”alt”:””,”thumb_size”:”full”},{“component”:”hc_title_tag”,”id”:”5KCJq”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”text”:”Prodotti non preimballati, le informazioni obbligatorie per gli ingredienti composti.”,”tag”:”h2″},{“component”:”hc_wp_editor”,”id”:”8CBYG”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”editor_content”:” \n\nQuesito: È obbligatorio inserire l’elenco degli ingredienti (compresi gli additivi) di un ingrediente composto all’interno di un menù o di una cartellonistica, quando il prodotto finito è destinato ad essere somministrato o venduto al dettaglio non preimballato (ad esempio, nel caso della pizza o del saltimbocca al prosciutto cotto, dove l’ingrediente composto è il prosciutto cotto)?\n\n \n\nRisponde l’avvocato Stefano Senatore.\n\n \n\nLe informazioni da fornire obbligatoriamente al consumatore in caso di vendita di alimenti non preimballati sono regolate, in Italia, dall’articolo 19 del decreto legislativo n. 231/2017.\n\nGli adempimenti informativi, in particolare, si differenziano a seconda che l’attività consista nella vendita al dettaglio oppure nella somministrazione per il consumo immediato.\n

* * *

\nA) Per quanto riguarda la vendita al dettaglio, l’operatore deve mettere a disposizione tutte le informazioni elencate dal comma 2 dell’articolo 19, tra le quali – per quanto qui rileva – figura anche l’elenco degli ingredienti (che potrà essere omesso solo ove ricorra uno dei casi di esenzione previsti dall’articolo 19 del regolamento UE n. 1169/2011).\n\nVa precisato che l’elenco degli ingredienti cui fa riferimento la normativa nazionale – come stabilito dall’articolo 44, paragrafo 1, lettera b) del regolamento (UE) n. 1169/2011 – corrisponde all’elenco degli ingredienti di cui all’articolo 9 del citato regolamento.\n\nPertanto, in mancanza di specifiche disposizioni in merito nel decreto legislativo n. 231/2017, il contenuto di tale elenco – ad avviso di chi scrive – deve conformarsi alla relativa disciplina stabilita dal regolamento (UE) n. 1169/2011.\n\nQuanto sopra vale anche per l’indicazione degli “ingredienti composti”, che dovrà quindi essere riportata con le modalità stabilite dall’articolo 18 e dall’allegato VII, parte E del regolamento europeo, ossia, in alternativa:\n

    \n \t

  1. senza indicare il nome dell’ingrediente composto all’interno dell’elenco degli ingredienti del prodotto finito e limitandosi, invece, a riportare direttamente i nomi degli ingredienti che costituiscono l’ingrediente composto;
  2. \n \t

  3. oppure, indicando l’ingrediente composto nell’elenco degli ingredienti del prodotto finito, utilizzando la sua denominazione legale o usuale, immediatamente seguita dall’elenco dei suoi ingredienti (compresi gli eventuali additivi).
  4. \n

\nEsemplificativamente, ipotizzando di dover etichettare una bevanda ottenuta a partire da un succo di mela e kiwi (composto da succo di mela, succo di kiwi e dall’additivo acido ascorbico con funzione antiossidante), cui vengano aggiunti acqua e zucchero, l’elenco degli ingredienti del prodotto finito potrà essere rappresentato in uno dei seguenti modi:\n

    \n \t

  • “ingredienti: succo di mela e kiwi (succo di mela, succo di kiwi, antiossidante: acido ascorbico), acqua, zucchero”;
  • \n \t

  • “ingredienti: succo di mela, succo di kiwi, acqua, zucchero, antiossidante: acido ascorbico”.
  • \n

\nSi precisa che, qualora l’ingrediente composto sia riportato con la sua denominazione, la successiva elencazione dei suoi ingredienti potrà, eccezionalmente, essere omessa ove ricorra una delle seguenti ipotesi, individuate dall’articolo 21 del regolamento (UE) n. 1169/2011:\n

    \n \t

  1. quando la composizione dell’ingrediente composto è già definita dal legislatore, e purché questo rappresenti meno del 2% nel prodotto finito (con obbligo comunque di indicazione degli allergeni e degli additivi, salvi i casi di esenzione di cui all’articolo 20, lettere da a] a d] del regolamento);
  2. \n \t

  3. quando l’ingrediente composto consiste in una miscela di spezie e/o di piante aromatiche che costituisce meno del 2% del prodotto finito (anche in tal caso, con obbligo di indicazione degli allergeni e degli additivi, salvi i casi di esenzione di cui sopra);
  4. \n \t

  5. quando l’ingrediente composto è un alimento per il quale l’elenco degli ingredienti non è richiesto dalle disposizioni dell’Unione (ad esempio, il vino); in questo caso, permane comunque l’obbligo di indicazione degli allergeni.
  6. \n

\nOccorre, peraltro, tenere conto delle ulteriori, numerose disposizioni derogatorie contenute nell’articolo 20 del regolamento (UE) 1169/2011. In base a queste ultime, dall’elenco degli ingredienti che compongono l’ingrediente composto potrà essere omessa l’indicazione dei seguenti prodotti:\n

    \n \t

  1. i costituenti di un ingrediente che erano stati temporaneamente separati durante il processo di fabbricazione e sono stati successivamente reintrodotti in quantità non superiore alla proporzione iniziale;
  2. \n \t

  3. gli additivi e gli enzimi alimentari, la cui presenza è dovuta unicamente al fatto che erano contenuti in uno o più ingredienti di tale alimento, conformemente al principio del trasferimento di cui all’articolo 18, paragrafo 1, lettere a) e b) del regolamento (CE) n. 1333/2008 (il cosiddetto “carry over”), sempre che tali sostanze non svolgano più alcuna funzione tecnologica nel prodotto finito;
  4. \n \t

  5. gli additivi e gli enzimi alimentari che sono utilizzati come coadiuvanti tecnologici;
  6. \n \t

  7. i supporti e le sostanze utilizzate nello stesso modo ed allo stesso scopo dei supporti, se impiegati nelle dosi strettamente necessarie;
  8. \n \t

  9. le sostanze diverse dagli additivi alimentari che sono utilizzate nello stesso modo e allo stesso scopo dei coadiuvanti tecnologici e sono ancora presenti nel prodotto finito;
  10. \n \t

  11. l’acqua utilizzata nel corso del processo di fabbricazione per ricostituire un ingrediente usato sotto forma concentrata o disidratata;
  12. \n \t

  13. l’acqua usata come mero liquido di copertura che non sia normalmente consumato.
  14. \n

\n

* * *

\nB) Diverse regole valgono, invece, per gli alimenti non preimballati che vengano serviti dalle collettività per il consumo immediato (intendendosi come tali i ristoranti, le mense, le scuole, gli ospedali e gli altri esercizi di somministrazione).\n\nSecondo l’articolo 19, comma 8 del decreto legislativo n. 231/2017, infatti, le informazioni obbligatorie per tale forma di vendita si limitano all’indicazione degli allergeni ed all’eventuale dicitura “decongelato”.\n\nIn tal caso, pertanto, non sussiste l’obbligo di mettere a disposizione dei consumatori l’elenco degli ingredienti del prodotto finito (con conseguente omissione degli stessi ingredienti composti e dei loro componenti).\n\nVa tuttavia chiarito che, qualora l’operatore decida di indicare a titolo volontario l’elenco degli ingredienti dei prodotti oggetto di somministrazione (ad esempio, nel menù), il contenuto di tale informazione dovrà essere conforme alle disposizioni stabilite dal regolamento (UE) n. 1169/2011 – già precedentemente illustrate – come espressamente stabilito dall’articolo 36 del regolamento (UE) 1169/2011.\n\n \n\n[Articolo pubblicato sulla rivista Alimenti&Bevande, n. 9/2021, Filo diretto con l’esperto, p. 89-91]”},{“component”:”hc_space”,”id”:”vPHMI”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space”,”height”:””}]},{“component”:”hc_column”,”id”:”fZgB3″,”column_width”:”col-md-8″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_pt_post_informations”,”id”:”ZYgrC”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”post_type_slug”:””,”position”:”align-left”,”date”:true,”categories”:false,”author”:false}]},{“component”:”hc_column”,”id”:”37FNE”,”column_width”:”col-md-12″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_space”,”id”:”QK9gu”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space”,”height”:””},{“component”:”hc_separator”,”id”:”PynS9″,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””},{“component”:”hc_title_tag”,”id”:”RJL5S”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”text”:”Related articles.”,”tag”:”h2″},{“component”:”hc_space”,”id”:”K87GV”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space-sm”,”height”:””},{“component”:”hc_pt_grid_list”,”id”:”rmVxB”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”post_type_slug”:”post”,”post_type_category”:””,”column”:”3″,”column_lg”:”3″,”column_md”:”2″,”column_sm”:”1″,”column_xs”:”1″,”margins”:””,”pag_type”:””,”pag_items”:”2″,”pag_size”:””,”pag_animation”:””,”pag_scroll_top”:false,”pag_position”:””,”pag_button_prev”:””,”pag_button_next”:””,”lm_lazy”:false,”lm_button_text”:””,”box”:”image_half_content”,”boxed”:false,”extra”:true,”content”:”extra”,”title_length”:””,”excerpt_length”:”30″,”title_size”:””,”custom_css”:””,”button_text”:””,”button_style”:”circle”,”button_dimensions”:”btn-lg”,”button_animation”:false,”button_icon”:””}]}],”section_settings”:””},”scripts”:{“pagination”:”pagination.min.js”},”css”:{“content_box”:”css/content-box.css”,”media_box”:”css/media-box.css”},”css_page”:””,”template_setting”:{},”template_setting_top”:{},”page_setting”:{“settings”:[“lock-mode-off”]},”post_type_setting”:{“settings”:{“image”:”https://www.cibuslex.it/wp-content/uploads/2022/08/pizzeria-900×563.png|1000|1600|1044729″,”excerpt”:”Quesito: È obbligatorio inserire l’elenco degli ingredienti (compresi gli additivi) di un ingrediente composto all’interno di un menù o di una cartellonistica, quando il prodotto finito è destinato ad essere somministrato o venduto al dettaglio non preimballato?”,”extra_1″:”Quesiti”,”extra_2″:””,”icon”:{“icon”:””,”icon_style”:””,”icon_image”:””}}}}

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Indicazione degli ingredienti in etichetta. https://www.cibuslex.it/2021/02/indicazione-degli-ingredienti-in-etichetta/ Sun, 21 Feb 2021 20:09:08 +0000 https://www.cibuslex.it/?p=1044209 {“main-title”:{“component”:”hc_title”,”id”:”main-title”,”title”:””,”subtitle”:”February 21, 2021″,”title_content”:{“component”:”hc_title_empty”,”id”:”title-empty”}},”5ZtkF”:{“component”:”hc_section”,”id”:”5ZtkF”,”section_width”:””,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”vertical_row”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”section_content”:[{“component”:”hc_column”,”id”:”RaEe8″,”column_width”:”col-md-12″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_image”,”id”:”Wq9MW”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”image”:”https://www.cibuslex.it/wp-content/uploads/2021/02/etichetta-900×563.png|1000|1600|1044210″,”alt”:””,”thumb_size”:”full”},{“component”:”hc_title_tag”,”id”:”5KCJq”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”text”:”Indicazione degli ingredienti in etichetta.”,”tag”:”h2″},{“component”:”hc_wp_editor”,”id”:”8CBYG”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”editor_content”:” \n\nQuesito: Sull’etichetta di un prodotto alimentare sono elencati i seguenti ingredienti: manzo cucinato (86%), manzo (10%), sale, zucchero e “preservativo” (E250). Tale etichetta è conforme alla normativa vigente?\n\n \n\nRisponde l’avv. Stefano Senatore\n\n \n\nVa premesso che la presente valutazione giuridica deve, ovviamente, limitarsi a considerare gli aspetti formali dell’elenco ingredienti fornito, non essendo noto di quale tipo di prodotto alimentare si tratti, né quale sia la sua reale composizione.\n\nTanto precisato, nell’etichetta in esame si riscontra la presenza di alcune non conformità.\n\n \n\nIn primo luogo, l’indicazione “manzo” è eccessivamente generica e pertanto, a parere di chi scrive, andrebbe sostituita con la denominazione “carne di manzo”, conformemente a quanto previsto dall’allegato VII, parte B, punto 17 del regolamento (UE) n. 1169/2011.\n\n \n\nAnche la dicitura “cucinato” non appare adeguatamente chiara per il consumatore, in quanto suggerisce che l’alimento possa essere stato sottoposto, oltre alla cottura, ad ulteriori preparazioni non meglio precisate.\n\nAppare quindi più corretto utilizzare l’indicazione “carne di manzo cotta”.\n\n \n\nFermo restando che, qualora la carne di manzo, oltre alla cottura, avesse subito ulteriori trattamenti e/o l’aggiunta di altri ingredienti per la sua preparazione, questi dovrebbero essere chiaramente specificati.\n\nDa ultimo, si rileva che neppure la presenza dell’additivo “nitrito di sodio” (E 250) è rappresentata correttamente in etichetta.\n\nSecondo l’allegato VII, parte C del regolamento (UE) n. 1169/2011, difatti, gli additivi alimentari vanno designati nell’elenco degli ingredienti indicando la categoria funzionale cui appartengono, individuata tra quelle espressamente elencate nell’allegato (e seguita dal nome specifico dell’additivo o dal suo numero E).\n\nMalgrado ciò, in etichetta figura la dicitura “preservativo”, che non corrisponde ad alcuna delle categorie funzionali citate dal regolamento. Si impone quindi la sua sostituzione con l’indicazione corretta di “conservante”.\n\n \n\nIn definitiva, alla luce dei precedenti rilievi, lo scrivente ritiene che l’elenco degli ingredienti andrebbe sostituito come segue: carne di manzo cotta (86%), carne di manzo (10%), sale, zucchero, conservante: E 250.\n\n \n\n[Articolo pubblicato sulla rivista Alimenti&Bevande, n. 2/2020, Filo diretto con l’esperto, p. 100]”},{“component”:”hc_space”,”id”:”vPHMI”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space”,”height”:””}]},{“component”:”hc_column”,”id”:”fZgB3″,”column_width”:”col-md-8″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_pt_post_informations”,”id”:”ZYgrC”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”post_type_slug”:””,”position”:”align-left”,”date”:true,”categories”:false,”author”:false}]},{“component”:”hc_column”,”id”:”37FNE”,”column_width”:”col-md-12″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_space”,”id”:”QK9gu”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space”,”height”:””},{“component”:”hc_separator”,”id”:”PynS9″,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””},{“component”:”hc_title_tag”,”id”:”RJL5S”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”text”:”Related articles.”,”tag”:”h2″},{“component”:”hc_space”,”id”:”K87GV”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space-sm”,”height”:””},{“component”:”hc_pt_grid_list”,”id”:”rmVxB”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”post_type_slug”:”post”,”post_type_category”:””,”column”:”3″,”column_lg”:”3″,”column_md”:”2″,”column_sm”:”1″,”column_xs”:”1″,”margins”:””,”pag_type”:””,”pag_items”:”2″,”pag_size”:””,”pag_animation”:””,”pag_scroll_top”:false,”pag_position”:””,”pag_button_prev”:””,”pag_button_next”:””,”lm_lazy”:false,”lm_button_text”:””,”box”:”image_half_content”,”boxed”:false,”extra”:true,”content”:”extra”,”title_length”:””,”excerpt_length”:”30″,”title_size”:””,”custom_css”:””,”button_text”:””,”button_style”:”circle”,”button_dimensions”:”btn-lg”,”button_animation”:false,”button_icon”:””}]}],”section_settings”:””},”scripts”:{“pagination”:”pagination.min.js”},”css”:{“content_box”:”css/content-box.css”,”media_box”:”css/media-box.css”},”css_page”:””,”template_setting”:{},”template_setting_top”:{},”page_setting”:{“settings”:[“lock-mode-off”]},”post_type_setting”:{“settings”:{“image”:”https://www.cibuslex.it/wp-content/uploads/2021/02/etichetta-900×563.png|1000|1600|1044210″,”excerpt”:”Quesito: Sull’etichetta di un prodotto alimentare sono elencati i seguenti ingredienti: manzo cucinato (86%), manzo (10%), sale, zucchero e “preservativo” (E250). 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Prodotti di pasticceria e indicazione degli allergeni​. https://www.cibuslex.it/2020/07/the-building-state-of-art-dreams%e2%80%8b/ Wed, 01 Jul 2020 07:42:19 +0000 https://wasabifilmakers.com/cibuslex?p=1043293 {“main-title”:{“component”:”hc_title”,”id”:”main-title”,”title”:””,”subtitle”:”July 01, 2020″,”title_content”:{“component”:”hc_title_empty”,”id”:”title-empty”}},”5ZtkF”:{“component”:”hc_section”,”id”:”5ZtkF”,”section_width”:””,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”vertical_row”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”section_content”:[{“component”:”hc_column”,”id”:”RaEe8″,”column_width”:”col-md-12″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_image”,”id”:”Wq9MW”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”image”:”https://www.cibuslex.it/wp-content/uploads/2020/08/blog-3-900×563.jpg|1000|1600|1043651″,”alt”:””,”thumb_size”:”full”},{“component”:”hc_title_tag”,”id”:”5KCJq”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”text”:”Prodotti di pasticceria e indicazione degli allergeni​.”,”tag”:”h2″},{“component”:”hc_wp_editor”,”id”:”8CBYG”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”editor_content”:”Rivista: Alimenti&Bevande, n. 4/2018, Filo diretto con l’esperto, pp. 100-101\n\n \n\nIn base al d.lgs. 231/2017, art. 19, comma 3, i prodotti della gelateria, pasticceria, panetteria, gastronomia, possono riportare gli ingredienti su un cartello unico. Questo facilita le operazioni di espressione dell’ingredientistica soprattutto per prodotti di pasticceria, ove ci sono numerosi tipi di dolci, ma con medesima composizione quindi ripartita per categorie: paste fresche, paste secche, etc. Il suddetto comma indica però che la presenza di allergeni sia riferita ai ‘singoli alimenti’. E’ possibile considerare singolo alimento una categoria di prodotti simili, o necessita una specifica, prodotto per prodotto, esempio: bignè, babà, cornetto?\n\n \n\nRisponde Stefano Senatore, Avvocato ed esperto di legislazione degli alimenti\n\n \n\nCome correttamente rilevato nel quesito, l’operatore che intenda vendere prodotti non preimballati di gelateria, pasticceria, panetteria e gastronomia, ai sensi dell’articolo 19, comma 3 del decreto legislativo n. 231/2017, può riportare il relativo elenco degli ingredienti in un “unico ed apposito cartello.\n\nIn particolare, con il cosiddetto “cartello unico” gli ingredienti possono essere elencati in forma aggregata (per categorie omogenee di prodotti), in deroga alla regola generale che richiede un elenco distinto e separato per ogni singolo alimento.\n\nLa predetta disposizione, in vigore dal 9 maggio 2018, sostanzialmente, ripropone quanto già stabilito dalla disciplina previgente, contenuta nell’articolo 16, comma 3 del decreto legislativo n. 109/1992.\n\nLa normativa del 1992, peraltro, ha ricevuto attuazione per mezzo del successivo decreto ministeriale dd. 20 dicembre 1994, il quale dovrebbe continuare ad applicarsi anche sotto la vigenza del nuovo decreto legislativo n. 231/2017, stante la sostanziale corrispondenza la disposizione legislativa del 1992 e quella del 2017.\n\n \n\nL’articolo 19, comma 3 del d.lgs. n. 231/2017 contiene, tuttavia, alcuni elementi di novità rispetto al passato.\n\nNello specifico, per quanto rileva in questa sede, viene previsto espressamente l’obbligo di indicazione delle sostanze che provocano allergie o intolleranze, come elencate all’allegato II del regolamento (UE) n. 1169/2011, laddove presenti nel prodotto finito.\n\nSi precisa inoltre che, anche nel caso di impiego del “cartello unico” (con elenco degli ingredienti aggregato per categorie di alimenti), le informazioni sulle sostanze allergeniche dovranno, in ogni caso, essere “riconducibili ai singoli alimenti posti in vendita”.\n\n \n\nAd avviso di chi scrive, la formulazione dell’articolo 19 appare chiara e tassativa, nel senso di imporre che la presenza degli allergeni venga riferita, in modo specifico, alla singola preparazione alimentare.\n\nDi conseguenza, è da escludere che dette sostanze possano essere indicate genericamente, con riferimento ad un’intera categoria di prodotti simili.\n\n \n\nTanto più che tale obbligo, di indicare la presenza gli allergeni con riguardo ad ogni singolo alimento non preimballato, deriva direttamente dalla normativa europea e, precisamente, dall’articolo 44, paragrafo 1 del regolamento (UE) n. 1169/2011.\n\nSecondo il paragrafo 2 dello stesso articolo 44, inoltre, i Legislatori nazionali sono competenti a disciplinare, esclusivamente, le modalità con le quali l’indicazione (individuale) sugli allergeni deve essere messa a disposizione, senza poter incidere, quindi, sul contenuto dell’obbligo.\n\nPertanto, ogni eventuale norma nazionale che escludesse l’obbligo di fornire l’indicazione degli allergeni in modo individuale, per singolo alimento, dovrebbe considerarsi inapplicabile per contrasto con la prevalente fonte europea.\n\n \n\nL’indicazione degli allergeni per singolo prodotto risulta, inoltre, maggiormente coerente con la funzione di questo tipo di informazione. Non può trascurarsi, infatti, che la segnalazione degli allergeni è prevista a diretta tutela della salute del consumatore, il che porta ad escludere – a maggior ragione – la possibilità di fornire, sul punto, indicazioni vaghe e generiche.\n\n \n\nFermo quanto sopra, l’articolo 19, comma 3 in esame lascia, ad ogni modo, ampia libertà all’operatore di decidere le modalità e gli strumenti di cui avvalersi per mettere a disposizione dei consumatori l’informazione sulle sostanze allergeniche.\n\nSarà quindi possibile, esemplificativamente, predisporre un registro cartaceo separato per gli allergeni, aggiornabile con maggiore frequenza rispetto all’elenco degli ingredienti riportato nel cartello unico; oppure, potrà essere installato un sistema digitale, con ogni conseguente vantaggio in termini di rapidità di aggiornamento, consultabile dall’utenza attraverso monitor affissi all’interno del reparto.”},{“component”:”hc_space”,”id”:”vPHMI”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space”,”height”:””}]},{“component”:”hc_column”,”id”:”fZgB3″,”column_width”:”col-md-8″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_pt_post_informations”,”id”:”ZYgrC”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”post_type_slug”:””,”position”:”align-left”,”date”:true,”categories”:false,”author”:false}]},{“component”:”hc_column”,”id”:”37FNE”,”column_width”:”col-md-12″,”animation”:””,”animation_time”:””,”timeline_animation”:””,”timeline_delay”:””,”timeline_order”:””,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”main_content”:[{“component”:”hc_space”,”id”:”QK9gu”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space”,”height”:””},{“component”:”hc_separator”,”id”:”PynS9″,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””},{“component”:”hc_title_tag”,”id”:”RJL5S”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”text”:”Related articles.”,”tag”:”h2″},{“component”:”hc_space”,”id”:”K87GV”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”size”:”space-sm”,”height”:””},{“component”:”hc_pt_grid_list”,”id”:”rmVxB”,”css_classes”:””,”custom_css_classes”:””,”custom_css_styles”:””,”post_type_slug”:”post”,”post_type_category”:””,”column”:”3″,”column_lg”:”3″,”column_md”:”2″,”column_sm”:”1″,”column_xs”:”1″,”margins”:””,”pag_type”:””,”pag_items”:”2″,”pag_size”:””,”pag_animation”:””,”pag_scroll_top”:false,”pag_position”:””,”pag_button_prev”:””,”pag_button_next”:””,”lm_lazy”:false,”lm_button_text”:””,”box”:”image_half_content”,”boxed”:false,”extra”:true,”content”:”extra”,”title_length”:””,”excerpt_length”:”30″,”title_size”:””,”custom_css”:””,”button_text”:””,”button_style”:”circle”,”button_dimensions”:”btn-lg”,”button_animation”:false,”button_icon”:””}]}],”section_settings”:””},”scripts”:{“pagination”:”pagination.min.js”},”css”:{“content_box”:”css/content-box.css”,”media_box”:”css/media-box.css”},”css_page”:””,”template_setting”:{},”template_setting_top”:{},”page_setting”:{“settings”:[“lock-mode-off”]},”post_type_setting”:{“settings”:{“image”:”https://www.cibuslex.it/wp-content/uploads/2020/08/blog-3-900×563.jpg|1000|1600|1043651″,”excerpt”:”I prodotti della gelateria, pasticceria, panetteria, gastronomia, possono riportare gli ingredienti su un cartello unico”,”extra_1″:”Ingredienti”,”extra_2″:””,”icon”:{“icon”:””,”icon_style”:””,”icon_image”:””}}}}

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