Consumo dei pasti in locali di lavoro esterni al refettorio.

 

Quesito: Una mensa aziendale permette ai suoi dipendenti di consumare i pasti in luoghi diversi dalla sala pranzo, ad esempio negli uffici. È accettabile? Quali norme vengono disattese?

 

Risponde l'avv. Stefano Senatore.

 

La presenza delle mense all’interno dei luoghi di lavoro è disciplinata dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro).

In particolare, l’allegato IV, punto 1.11.2 del Testo unico pone, innanzitutto, l’obbligo di dotare l’azienda di ambienti destinati ad uso di refettorio, muniti di sedili e di tavoli, in tutti i casi in cui più di 30 dipendenti rimangano nello stabilimento durante gli intervalli di lavoro.

Si stabilisce inoltre che tali refettori siano ben illuminati, aerati e riscaldati nella stagione fredda, oltre ad essere dotati di pavimento non polveroso e di pareti intonacate ed imbiancate.

Infine, per quanto qui rileva, la disciplina in esame vieta il consumo dei pasti nei locali di lavoro esclusivamente nelle due seguenti ipotesi:

  1. nelle aziende in cui i lavoratori siano esposti a materie insudicianti, sostanze polverose o nocive;
  2. oppure, qualora l’organo di vigilanza (ossia, l’Asl) ritenga opportuno prescriverlo, in relazione alla natura delle lavorazioni poste in essere dall’azienda.

Pertanto – al di fuori dei due casi innanzi citati – ad avviso di chi scrive non dovrebbe ritenersi preclusa, per i lavoratori, la possibilità di consumare i pasti nei locali di lavoro esterni al refettorio, in mancanza di specifiche restrizioni da parte della normativa di settore.

 

[Articolo pubblicato sulla rivista Alimenti&Bevande, n. 1/2020, Filo diretto con l'esperto, pp. 102-103]